Vigilanza Armata e non Armata…quale fa al caso tuo?

Vigilanza Armata

I professionisti che svolgono il lavoro di Guardia Particolare Giurata, prima di intraprendere qualsiasi attività, vengono adeguatamente preparati a gestire eventuali situazioni di pericolo o emergenza.

Spesso la sola presenza della Guardia Giurata funge da deterrente per atti criminosi, possono presentarsi però, anche situazioni in cui è richiesto l’intervento attivo del Vigilante, e questo deve essere pronto ad intervenire, ma, soprattutto, deve sapere in che modo gli è permesso.

Prima di tutto gli vengono fornite tutte le informazioni utili al servizio che dovrà prestare, inclusi anche eventuali sopralluoghi, affinché sia messo nella condizione di svolgere al meglio il proprio lavoro.

Un altro aspetto da non sottovalutare per la sicurezza della Guardia Giurata è l’equipaggiamento di cui viene fornito dall’Istituto di Vigilanza per cui lavora.

Competenze

Bisogna a questo punto tenere a mente che tutto l’equipaggiamento a disposizione del Vigilante deve essere ammesso ai sensi di legge.

Andiamo per gradi e ricordiamo che la Guardia Particolare Giurata è un incaricato pubblico ma non un pubblico ufficiale, come viene ben chiarito nell’Art. 358:

Per pubblico servizio deve intendersi un’attività disciplinata nelle stesse forme della pubblica funzione, ma caratterizzata, dalla mancanza dei poteri tipici di quest’ultima, e con esclusione dello svolgimento di semplici mansioni di ordine e della prestazione di opera meramente materiale.

La Guardia Giurata svolge il suo compito di incaricato pubblico nelle seguenti occasioni:

Vigilanza non Armata

Il tema della sicurezza – che sarebbe più giusto chiamare controllo – durante le attività di intrattenimento e spettacolo in luoghi aperti al pubblico e in pubblici esercizi, è quello che desta maggiore interesse rispetto a tutti gli altri ruoli svolti da un vigilante passivo, probabilmente perché è anche la veste che indossa più spesso.

Proprio per l’interesse che gira attorno a questa figura è importante capire quali sono le competenze, in che modo posso essere svolte e qual è il compito del più comunemente chiamato buttafuori.

Il Decreto d.Lgs. n.235 del 2009 prevede l’istituzione di appositi corsi professionali destinati agli ex buttafuori, con lo scopo di migliorare le competenze professionali di coloro che operano o che intendono operare in questo settore.

Il buttafuori, quindi, non può essere una qualsiasi persona dalla prestanza fisica, ma è un professionista a tutti gli effetti, istruito sulla legislazione in merito alla sicurezza e all’ordine, ai compiti delle forze di polizia e delle polizie locali, alle disposizioni di legge e ai regolamenti che disciplinano le attività di intrattenimento di pubblico spettacolo e di pubblico esercizio.

Il buttafuori, in qualità di supervisore e tutelatore, deve essere in grado di gestire anche situazioni di emergenza che, in locali pubblici ed affollati, potrebbero anche sfociare in panico generale.

Per fronteggiare e gestire al meglio tali emergenze, il buttafuori deve esser messo nella condizione di operare al meglio e di conoscere la struttura del locale o pubblico esercizio, ed avere preventivamente tutte le informazioni che potrebbero tornare utili in una situazione simile.

Chi è e che cosa fa

Il buttafuori è una persona fisica che lavora per un istituto privato di vigilanza o sicurezza, ed opera, generalmente, in locali aperti al pubblico, ricoprendo il compito di presidiare e controllare.

I luoghi in cui è competenza del buttafuori mantenere l’ordine sono:

Il lavoro del buttafuori si concretizza, quindi, nei locali in cui hanno luogo attività di intrattenimento aperte al pubblico, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta e dalla continuità o meno.

Il buttafuori ha in compito di mantenere l’ordine in locali pubblici, attuando controlli preliminari, di accesso e all’interno dell’esercizio.

Teli compiti devono essere svolti dal personale di controllo e sicurezza con scopi ben precisi:

  • I controlli preliminari consistono nell’osservazione sommaria dei luighi al fine di verificare la presenza di sostanze illecite o oggetti proibiti – con eventuale comunicazione alle forze di polizia – e la rimozione, nel caso in cui fossero, di ostacoli alle vie di fuga
  • I controlli durante l’accesso del pubblico all’interno del locale hanno lo scopo di regolamentare il flusso delle persone e l’autorizzazione ad accedere con visualizzazione del documento d’identità qualora fosse necessario
  • I controlli all’interno del locale consistono nell’osservazione dell’ambiente e delle persone per verificare il rispetto delle disposizioni, prescrizioni e regole di comportamento stabilite

Come già accennato, il buttafuori non è un pubblico ufficiale, quindi nell’espletare il proprio lavoro gli è concesso solo ed esclusivamente di allontanare le persone che risultano essere fastidiose o moleste e, in casi gravi o di attività criminose, ha l’obbligo di allertare le autorità autorizzate a prendere provvedimenti concreti.

Come previsto dal decreto, il buttafuori ha l’esplicito divieto all’uso delle armi, anche se titolare di regolare licenza di porto d’armi, e l’obbligo della riconoscibilità tramite un tesserino realizzato secondo le normative di legge.